Mastoplastica additiva: Ok ma senza esagerare
Sei insoddisfatta del tuo seno ed intenzionata a ricorrere alla chirurgia per aumentarne il volume? Prima di passare da una seconda ad una quinta riflettici comunque più di un attimo. Sei proprio sicura che, con gli anni, non ti pentirai della tua scelta? I nostri consigli per un seno a prova di tempo e convinzione.
Negli States aumenta sempre più il popolo delle pentite. Da cosa? Da una mastoplastica additiva fuori misura. L’oggetto del pentimento non è tanto l’essere ricorse al bisturi per ritoccare le dimensioni del proprio seno, quanto esserselo aumentato spropositatamente. Dopo l’eccitazione iniziale nel vedersi con un décolleté ben sodo e gonfiato, che attira irresistibilmente gli sguardi maschili e l’invidia critica femminile, con il tempo queste maggiorate artificiali si sono rese conto che avere una taglia di reggiseno extra large non è poi il massimo della vita. E così, di nuovo dal chirurgo per farsi rimuovere la protesi ora intollerata e (sorpesa!) sostituirla con una di dimensioni più ridotte ed accettabili. Proprio come ha fatto Pamela Anderson, tanto per citare qualcuna di famosa. La penelopea tendenza a fare, disfare e rifare è un po’ una caratteristica femminile, ma dato che qui si parla di interventi chirugici – anche se minimi – come evitare di pentirsi in futuro di una protesi mammaria scelta con azzardato entusiasmo? Ecco i consigli del chirurgo estetico.
La misura è indicata dal corpo stesso: quella naturale!
Per non pentirsi della mastoplastica additiva il segreto sta nella scelta di una protesi proporzionata alla propria silhouette ed adeguata al tipo specifico di tessuti. Il chirurgo lavora con due cose fondamentali: le aspettative della paziente e ciò che i suoi tessuti consentono di fare. Il risultato dell’intervento sarà maggiormente apprezzabile quanto più si avvvicina ad entrambi i fattori. Se si è piatte come una tavola, meglio evitare quindi di richiedere al chirurgo un volume di seno spropositato: più grande la protesi e più sottili i tessuti, maggiori saranno le difficoltà di incorrere in delusioni (visibilità dell’impianto, eccessivo aumento del seno durante un’eventuale gravidanza, rilassamento dovuto all’età). Come per tutte le cose, insomma, anche in chirurgia estetica ci vuole misura e la strada giusta, come spesso avviene, sta nel mezzo.
La protesi seno che va bene…
Nella tabella qui sotto sono riportate alcune indicazioni di massima per essere soddisfatte della mastoplastica additiva anche nel lungo periodo:
- La cute che lo riveste è sottile ed il tessuto mammario minimo > Evitare una protesi di dimensioni eccessive. Questo per non causare un forte stiramento della pelle che potrebbe rendere troppo evidente la protesi. La parte superiore dell’impianto dovrà inoltre essere posizionata in una tasca sotto il muscolo pettorale
- Seno svuotato (magari a causa di una gravidanza) e pelle rilassata (in eccesso). Tessuto mammario minimo > Rinunciare ad un forte riempimento del seno: meglio optare per una protesi più stretta rispetto al tessuto mammario
- Cute tesa, tessuto mammario moderato > Sbizzarrirti in una più ampia scelta di protesi di vario formato e larghezza dato che il tuo tessuto mammario é sufficiente a coprire la protesi e a renderla poco evidente
- Cute molto rilassata, tessuto mammario moderato > Con queste condizioni ci sarebbe spazio per una protesi molto grande, ma la cute non ne sopporterebbe il peso. E’ importante quindi valutare la protesi ideale che consenta di riempire e risollevare adeguatamente il seno
Aumento del seno in 4 passi
La decisione di cambiare la propria taglia di seno deve essere presa in piena consapevolezza, così come l’esperienza chirurgica dovrà essere vissuta nel migliore dei modi. Ecco alcuni suggerimenti per un ingrandimento del seno soddisfacente sotto tutti i profili.
1) Corretta informazione
Più si conoscono le caratteristiche dell’intervento, maggiormente consapevole sarà la scelta di ricorrere alla chirurgia. Il colloquio preliminare con il chirurgo estetico dovrà servire a chiarire qualsiasi domanda, dubbio e curiosità nonché a mettere in luce eventuali limitazioni e complicanze relative alla chirurgia.
2) Programmazione accurata del seno
Prima di sottoporsi alla mastoplastica additiva, viene eseguita una precisa misurazione del seno, ed in particolare vengono rilevati i seguenti dati:
* Distanza tra capezzolo e capezzolo
* Distanza tra capezzolo e fossetta giugulare
* Distanza tra solco mammario e mammelle
* Distanza tra capezzolo e solco sottomammario
3) Scelta della protesi adatta
Lo stesso tipo di protesi non potrà mai produrre su due pazienti diverse due seni esattamente uguali, così come una singola mammella non potrà – neppure con la chirurgia – mai essere identica all’altra. La scelta della protesi (spessore, diametro, proiezione, quantità di materiale in essa contenuto) é un passo particolarmente importante da stabilire in concerto con il chirurgo in modo da far combaciare le proprie aspettative con gli effettivi risultati che si possono raggiungere.
4) Scelta della tecnica adatta
L’introduzione della protesi può avvenire attraverso tecniche diverse, stabilite dal chirurgo in base al caso specifico. Le protesi al seno possono essere inseriti attraverso un’unica, piccola, incisione nella piega sottomammaria; ma si può incidere anche lungo il bordo inferiore dell’areola oppure sotto le ascelle (creando poi una sacca per l’inserimento dell’impianto), limitando in ogni caso la visibilità delle cicatrici. Le incisioni vengono praticate in riferimento al posizionamento della protesi, che può avvenire in sede retromammaria o dietro il muscolo pettorale. Una variante a questa alternativa viene adottata in caso di seno ptosico (rilassato): inserendo l’impianto parzialmente dietro il pettorale – fa presente lo specialista – il risultato apparirà più naturale ed il seno verrà collocato ad un’altezza ideale.